IL FASCISMO STORICO
UN PO' DI STORIA PATRIA...
NESSUNA INTENZIONE CELEBRATIVA DA PARTE DI ZETA ZETA... MA IL RICORDO, NEL BENE E NEL MALE, E' DOVEROSO... NON SI PUO' CANCELLARE UN QUARTO DI SECOLO DI STORIA ITALIANA... SAREBBE FRA L'ALTRO IPOCRITA... CANCELLARE CON UN COLPO DI PENNA IL RICORDO E TENERSI IL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO, IN STILE LITTORIO, FATTO COSTRUIRE DA MUSSOLINI... O LA STAZIONE DI OSTIENSE CON I SUOI MOSAICI DI ISPIRAZIONE ROMANA... O I FASCI NEI TOMBINI DI GHISA... NON LI HANNO MAI CAMBIATI... FATTI BENE... RESISTENTI... L'UNICA VERA DEMOLIZIONE DEL PASSATO FASCISTA, A PARTE IL RICORDO, E' STATO LO STATO SOCIALE... QUELLO CHE TUTELAVA LAVORATORI E CITTADINI ITALICI... SOLO LORO... TROPPO FASCISTA... E' STATO MEGLIO TOGLIERLO DI MEZZO... IN NOME... IN NOME DI CHE?... MA DELLA LIBERTA'... OVVIO...
IL POST E' EMINENTEMENTE STORICO... E' STATA UNA FATICACCIA SINTETIZZARE IN POCHE RIGHE LA STORIA PATRIA CHE VA DAL 1919 AL CREPUSCOLO DEGLI DEI DEL '45... ZETA ZETA HA ATTINTO, SINTETIZZANDOLI AL MASSIMO, AGLI SCRITTI DEL PROFESSORE DE FELICE E DEL BARONE JULIUS EVOLA... NE HA DATO UNA SUA INTERPRETAZIONE CHE HA CERCATO DI ESSERE IL PIU' IMPERSONALE POSSIBILE... E CHE RIFUGGE DA QUALSIASI NOSTALGISMO...
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
CENNI SUL FASCISMO
A QUASI 70 ANNI DALLA MORTE DI MUSSOLINI E DELLA CONSEGUENTE CADUTA DEL FASCISMO E' ANCORA IMPOSSIBILE PARLARE DEL FENOMENO FASCISMO NEI SUOI TRE MOMENTI, MOVIMENTISTA, REGIME E R.S.I., SENZA SCADERE NELLA IDEALIZZAZIONE O NELLA DEMONIZZAZIONE, ACRITICHE ENTRAMBE...
L'IDEALIZZAZIONE HA MESSO IN EVIDENZA GLI ASPETTI POSITIVI TRASCURANDO VOLUTAMENTE DI PARLARE DELLE COSE CHE NON ANDARONO PER NIENTE BENE O FURONO AMMANTATE DI UNA CERTA AMBIGUITA'... SPESSO LO SI FA INCONSCIAMENTE CON UN PROCESSO DI RIMOZIONE... NON TENENDO CONTO CHE LA POLITICA E' "L'ARTE DEL POSSIBILE" E CHE QUINDI CERTE REALIZZAZIONI NON POTERONO ESSERE MESSE IN ATTO PER VARI MOTIVI PREESISTENTI AL REGIME...
IL FASCISMO TROVO' GIA' UN'ITALIA IMPREGNATA DALLE IDEE ILLUMINISTE... IL RISORGIMENTO, DAL PUNTO DI VISTA TRADIZIONALE, FU UN ATTO DELLA SOVVERSIONE COL SUO LIBERISMO E GIACOBINISMO, ISPIRATI AI PRINCIPI DELLA RIVOLUZIONE ANTI-ARISTOCRATICA FRANCESE...
UN RISORGIMENTO CHE, IN PARTICOLARE NEL MERIDIONE, PORTO' LE MASSE A SCHIERARSI A FIANCO DEL DETRONIZZATO ANTICO REGIME... ALTRO CHE MOTI POPOLARI, QUELLI DEL RISORGIMENTO... FU PIU' UN "LEVATI-TU-CHE-MI-CI-METTO
IL BRIGANTAGGIO, QUESTO SCONOSCIUTO, FU ANCHE QUESTO: BARONI E CONTADINI CONTRO I BORGHESI "SAVOIARDI"...
DI CONTRO ALLA ECCESSIVA IDEALIZZAZIONE CI FU, E IN MANIERA PIU' PERVASIVA, UNA SUA DEMONIZZAZIONE... SI GIUDICO' IL FASCISMO NON NELLA SUA DOTTRINA, MA SULLE CONSEGUENZE DI UNA GUERRA PERDUTA E PURE MALE... COME SE, SE AVESSE VINTO LA GUERRA, LO SI SAREBBE POTUTO GIUDICARE PER LA GUERRA VINTA...
CON UNA CERTA MALIGNITA' SI MISE L'ACCENTO SU TUTTI QUEGLI ASPETTI DEL FASCISMO CHE SECONDO LA MENTALITA' LIBERISTA BORGHESE ERANO DA STIGMATIZZARE, NON ULTIMO LA MILITARIZZAZIONE DELLA SOCIETA', IL CULTO DELLA PERSONALITA', LA MANCANZA DI CERTE LIBERTA' FORMALI... COME SE NON SI SAPESSE CHE IL REGIME CHE LO SOSTITUI', IL DEMOCRATICO, E' PIU' INVASIVO DEL PRECEDENTE COL LA SUA TENDENZA A BUROCRATIZZARE E A CONTROLLARE OGNI ASPETTO DEL QUOTIDIANO... ORMAI NEI TEMPI FELICI E MODERNI SONO PIU' LE COSE CHE NON SI POSSONO FARE CHE QUELLE CONSENTITE
( BENINTESO DISCORSO RIFERITO SOLO AL "POPOLO", PER GLI AMMINISTRATORI DELLA COSA PUBBLICA, PERCHE' TALI SONO ORMAI, ESISTONO DELLE GARANZIE MAGGIORI, MA NON SE NE VUOLE PARLARE IN QUESTA SEDE PER NON ANDARE FUORI TEMA... E PER RAGIONI DI SINTESI...)...
LA DEMONIZZAZIONE SORVOLO' VOLENTIERI E IN MALAFEDE SU QUEGLI ASPETTI STORICO-POLITICO-ECONOMICI
IL FASCISMO VOLLE RAPPRESENTARE, PUR NEI SUOI CONDIZIONAMENTI
( FRA I QUALI UNA PRESENZA OSSESSIVA DELLA CHIESA E DI UN CERTO GUELFISMO, CHE FURONO SEMPRE IN ROTTA DI COLLISIONE COL REGIME, IN PARTICOLARE NEL CAMPO DELL'EDUCAZIONE GIOVANILE...) UNA ROTTURA SOSTANZIALE CON UN CERTO PASSATO RISORGIMENTALE, ANCHE SE VI FU IN ESSO UN'ADESIONE FORMALE, DI COMODO, AI VALORI CHE PORTARONO ALL'UNITA' D'ITALIA...
FU LA GENERAZIONE CHE FU FORGIATA E TEMPRATA DALLE TRINCEE CHE SI RIBELLO' AL CLIMA ASFISSIANTE PICCOLO-BORGHESE DELL'ITALIETTA DI PRIMA E DEL DOPOGUERRA ...
SCRIVE EVOLA: "IL SIGNIFICATO CHE IL FASCISMO RIVESTI' VIA VIA CHE SI DEFINI' E TRIONFO' E', DAL NOSTRO PUNTO DI VISTA, QUELLO DI UNA REAZIONE, PRENDENTE LE MOSSE DA FORZE COMBATTENTISTICHE E NAZIONALI, DI FRONTE AD UNA CRISI CHE ERA ESSENZIALMENTE CRISI DELL'IDEA STESSA DELLO STATO, DELL'AUTORITA' E DEL POTERE CENTRALE IN ITALIA"...
QUINDI EVOLA, CONTINUANDO, DICE CHE IL PRINCIPALE MERITO DEL FASCISMO FU QUELLO DI AVER RIALZATO IN ITALIA L'IDEA DELLO STATO E DELL'AUTORITA' AD ESSO CONNESSO...
ALLO STATO VENNE RICONOSCIUTA LA PREMINENZA SIA SUL POPOLO CHE SUL CONCETTO SENTIMENTALE DI NAZIONE... LO STATO DIVENNE UN PRINCIPIO SOVRAELEVATO CHE DETTE FORMA AL POPOLO E ALLA NAZIONE...
MUSSOLINI DISSE: "NON E' LA NAZIONE A GENERARE LO STATO.ANZI LA NAZIONE E' CREATA DALLO STATO, CHE DA' AL POPOLO UNA VOLONTA' E QUINDI UNA EFFETTIVA ESISTENZA [...]"...
AFFERMANDO IL TRINOMIO "AUTORITA', ORDINE E GIUSTIZIA" IL FASCISMO SI DISCOSTO' DAI PRINCIPI DEL RISORGIMENTO PER RIALLACCIARSI ALL'UNICA REALTA' CHE ERA STATA VERAMENTE GRANDE SUL SUOLO ITALICO: ROMA...
IL DISCORSO SAREBBE TROPPO LUNGO... PER ADESSO BASTANO QUESTI CENNI... LA DOTTRINA DEL FASCISMO FU PRINCIPALMENTE QUESTA... LA SUA APPLICAZIONE NEL TERRENO "DEL POSSIBILE" DIEDE VITA ALLO STATO SOCIALE E AL TENTATIVO DI CREARE UN UOMO NUOVO... MA SE NE PARLERA' IN UN ALTRO SCRITTO...
OGGI IL FASCISMO FA PARTE DEL PASSATO... CROLLO' NEL '45... LE CONDIZIONI CHE LO FECERO SORGERE SONO ANCH'ESSE PARTE DEL PASSATO... LA GIOVENTU' CHE NACQUE DALLE TRINCEE NON C'E' PIU'... ORMAI C'E' ALTRO...
DICE EVOLA: " OGGI IL FASCISMO STA DIETRO DI NOI COME UNA REALTA' DELLA STORIA PASSATA, L'ATTEGGIAMENTO NON PUO' ESSERE LO
STESSO... INVECE DELLA IDEALIZZAZIONE PROPRIA AL -MITO- S'IMPONE LA SEPARAZIONE DEL POSITIVO DAL NEGATIVO [...] CI SI DOVREBBE DIRE FASCISTI (SE A CIO' SI TIENE) IN RELAZIONE A QUEL CHE NEL FASCISMO FU POSITIVO , NON FASCISTI IN RELAZIONE A CIO' CHE NEL FASCISMO NON LO FU."...
PER ZARATHUSTRA LA STORIA NON SI RIPETE MAI A BREVE SCADENZA... E QUELLO CHE DI GRANDE CI FU NEL FASCISMO, CIOE' IL CONCETTO DI STATO, AUTORITA' E LA RIPRESA DEI VALORI DELL'ANTICA ROMA, LO SI TROVA IN FORMA PIU' PURA NELLA TRADIZIONE DI ROMA...
QUINDI AD ESSA CHE BISOGNA FARE RIFERIMENTO PER UN RISORGERE IN TERMINI INTERIORI E DI ATTUAZIONE POLITICA... IL RESTO E' SOLO NOSTALGIA... IDEALIZZAZIONE CHE CONTINUA A NUTRIRE LA DEMONIZZAZIONE...
COSI' PARLO' ZETA ZETA
NESSUNA INTENZIONE CELEBRATIVA DA PARTE DI ZETA ZETA... MA IL RICORDO, NEL BENE E NEL MALE, E' DOVEROSO... NON SI PUO' CANCELLARE UN QUARTO DI SECOLO DI STORIA ITALIANA... SAREBBE FRA L'ALTRO IPOCRITA... CANCELLARE CON UN COLPO DI PENNA IL RICORDO E TENERSI IL PALAZZO DI GIUSTIZIA DI MILANO, IN STILE LITTORIO, FATTO COSTRUIRE DA MUSSOLINI... O LA STAZIONE DI OSTIENSE CON I SUOI MOSAICI DI ISPIRAZIONE ROMANA... O I FASCI NEI TOMBINI DI GHISA... NON LI HANNO MAI CAMBIATI... FATTI BENE... RESISTENTI... L'UNICA VERA DEMOLIZIONE DEL PASSATO FASCISTA, A PARTE IL RICORDO, E' STATO LO STATO SOCIALE... QUELLO CHE TUTELAVA LAVORATORI E CITTADINI ITALICI... SOLO LORO... TROPPO FASCISTA... E' STATO MEGLIO TOGLIERLO DI MEZZO... IN NOME... IN NOME DI CHE?... MA DELLA LIBERTA'... OVVIO...
IL POST E' EMINENTEMENTE STORICO... E' STATA UNA FATICACCIA SINTETIZZARE IN POCHE RIGHE LA STORIA PATRIA CHE VA DAL 1919 AL CREPUSCOLO DEGLI DEI DEL '45... ZETA ZETA HA ATTINTO, SINTETIZZANDOLI AL MASSIMO, AGLI SCRITTI DEL PROFESSORE DE FELICE E DEL BARONE JULIUS EVOLA... NE HA DATO UNA SUA INTERPRETAZIONE CHE HA CERCATO DI ESSERE IL PIU' IMPERSONALE POSSIBILE... E CHE RIFUGGE DA QUALSIASI NOSTALGISMO...
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CENNI SUL FASCISMO
A QUASI 70 ANNI DALLA MORTE DI MUSSOLINI E DELLA CONSEGUENTE CADUTA DEL FASCISMO E' ANCORA IMPOSSIBILE PARLARE DEL FENOMENO FASCISMO NEI SUOI TRE MOMENTI, MOVIMENTISTA, REGIME E R.S.I., SENZA SCADERE NELLA IDEALIZZAZIONE O NELLA DEMONIZZAZIONE, ACRITICHE ENTRAMBE...
L'IDEALIZZAZIONE HA MESSO IN EVIDENZA GLI ASPETTI POSITIVI TRASCURANDO VOLUTAMENTE DI PARLARE DELLE COSE CHE NON ANDARONO PER NIENTE BENE O FURONO AMMANTATE DI UNA CERTA AMBIGUITA'... SPESSO LO SI FA INCONSCIAMENTE CON UN PROCESSO DI RIMOZIONE... NON TENENDO CONTO CHE LA POLITICA E' "L'ARTE DEL POSSIBILE" E CHE QUINDI CERTE REALIZZAZIONI NON POTERONO ESSERE MESSE IN ATTO PER VARI MOTIVI PREESISTENTI AL REGIME...
IL FASCISMO TROVO' GIA' UN'ITALIA IMPREGNATA DALLE IDEE ILLUMINISTE... IL RISORGIMENTO, DAL PUNTO DI VISTA TRADIZIONALE, FU UN ATTO DELLA SOVVERSIONE COL SUO LIBERISMO E GIACOBINISMO, ISPIRATI AI PRINCIPI DELLA RIVOLUZIONE ANTI-ARISTOCRATICA FRANCESE...
UN RISORGIMENTO CHE, IN PARTICOLARE NEL MERIDIONE, PORTO' LE MASSE A SCHIERARSI A FIANCO DEL DETRONIZZATO ANTICO REGIME... ALTRO CHE MOTI POPOLARI, QUELLI DEL RISORGIMENTO... FU PIU' UN "LEVATI-TU-CHE-MI-CI-METTO
IL BRIGANTAGGIO, QUESTO SCONOSCIUTO, FU ANCHE QUESTO: BARONI E CONTADINI CONTRO I BORGHESI "SAVOIARDI"...
DI CONTRO ALLA ECCESSIVA IDEALIZZAZIONE CI FU, E IN MANIERA PIU' PERVASIVA, UNA SUA DEMONIZZAZIONE... SI GIUDICO' IL FASCISMO NON NELLA SUA DOTTRINA, MA SULLE CONSEGUENZE DI UNA GUERRA PERDUTA E PURE MALE... COME SE, SE AVESSE VINTO LA GUERRA, LO SI SAREBBE POTUTO GIUDICARE PER LA GUERRA VINTA...
CON UNA CERTA MALIGNITA' SI MISE L'ACCENTO SU TUTTI QUEGLI ASPETTI DEL FASCISMO CHE SECONDO LA MENTALITA' LIBERISTA BORGHESE ERANO DA STIGMATIZZARE, NON ULTIMO LA MILITARIZZAZIONE DELLA SOCIETA', IL CULTO DELLA PERSONALITA', LA MANCANZA DI CERTE LIBERTA' FORMALI... COME SE NON SI SAPESSE CHE IL REGIME CHE LO SOSTITUI', IL DEMOCRATICO, E' PIU' INVASIVO DEL PRECEDENTE COL LA SUA TENDENZA A BUROCRATIZZARE E A CONTROLLARE OGNI ASPETTO DEL QUOTIDIANO... ORMAI NEI TEMPI FELICI E MODERNI SONO PIU' LE COSE CHE NON SI POSSONO FARE CHE QUELLE CONSENTITE
( BENINTESO DISCORSO RIFERITO SOLO AL "POPOLO", PER GLI AMMINISTRATORI DELLA COSA PUBBLICA, PERCHE' TALI SONO ORMAI, ESISTONO DELLE GARANZIE MAGGIORI, MA NON SE NE VUOLE PARLARE IN QUESTA SEDE PER NON ANDARE FUORI TEMA... E PER RAGIONI DI SINTESI...)...
LA DEMONIZZAZIONE SORVOLO' VOLENTIERI E IN MALAFEDE SU QUEGLI ASPETTI STORICO-POLITICO-ECONOMICI
IL FASCISMO VOLLE RAPPRESENTARE, PUR NEI SUOI CONDIZIONAMENTI
( FRA I QUALI UNA PRESENZA OSSESSIVA DELLA CHIESA E DI UN CERTO GUELFISMO, CHE FURONO SEMPRE IN ROTTA DI COLLISIONE COL REGIME, IN PARTICOLARE NEL CAMPO DELL'EDUCAZIONE GIOVANILE...) UNA ROTTURA SOSTANZIALE CON UN CERTO PASSATO RISORGIMENTALE, ANCHE SE VI FU IN ESSO UN'ADESIONE FORMALE, DI COMODO, AI VALORI CHE PORTARONO ALL'UNITA' D'ITALIA...
FU LA GENERAZIONE CHE FU FORGIATA E TEMPRATA DALLE TRINCEE CHE SI RIBELLO' AL CLIMA ASFISSIANTE PICCOLO-BORGHESE DELL'ITALIETTA DI PRIMA E DEL DOPOGUERRA ...
SCRIVE EVOLA: "IL SIGNIFICATO CHE IL FASCISMO RIVESTI' VIA VIA CHE SI DEFINI' E TRIONFO' E', DAL NOSTRO PUNTO DI VISTA, QUELLO DI UNA REAZIONE, PRENDENTE LE MOSSE DA FORZE COMBATTENTISTICHE E NAZIONALI, DI FRONTE AD UNA CRISI CHE ERA ESSENZIALMENTE CRISI DELL'IDEA STESSA DELLO STATO, DELL'AUTORITA' E DEL POTERE CENTRALE IN ITALIA"...
QUINDI EVOLA, CONTINUANDO, DICE CHE IL PRINCIPALE MERITO DEL FASCISMO FU QUELLO DI AVER RIALZATO IN ITALIA L'IDEA DELLO STATO E DELL'AUTORITA' AD ESSO CONNESSO...
ALLO STATO VENNE RICONOSCIUTA LA PREMINENZA SIA SUL POPOLO CHE SUL CONCETTO SENTIMENTALE DI NAZIONE... LO STATO DIVENNE UN PRINCIPIO SOVRAELEVATO CHE DETTE FORMA AL POPOLO E ALLA NAZIONE...
MUSSOLINI DISSE: "NON E' LA NAZIONE A GENERARE LO STATO.ANZI LA NAZIONE E' CREATA DALLO STATO, CHE DA' AL POPOLO UNA VOLONTA' E QUINDI UNA EFFETTIVA ESISTENZA [...]"...
AFFERMANDO IL TRINOMIO "AUTORITA', ORDINE E GIUSTIZIA" IL FASCISMO SI DISCOSTO' DAI PRINCIPI DEL RISORGIMENTO PER RIALLACCIARSI ALL'UNICA REALTA' CHE ERA STATA VERAMENTE GRANDE SUL SUOLO ITALICO: ROMA...
IL DISCORSO SAREBBE TROPPO LUNGO... PER ADESSO BASTANO QUESTI CENNI... LA DOTTRINA DEL FASCISMO FU PRINCIPALMENTE QUESTA... LA SUA APPLICAZIONE NEL TERRENO "DEL POSSIBILE" DIEDE VITA ALLO STATO SOCIALE E AL TENTATIVO DI CREARE UN UOMO NUOVO... MA SE NE PARLERA' IN UN ALTRO SCRITTO...
OGGI IL FASCISMO FA PARTE DEL PASSATO... CROLLO' NEL '45... LE CONDIZIONI CHE LO FECERO SORGERE SONO ANCH'ESSE PARTE DEL PASSATO... LA GIOVENTU' CHE NACQUE DALLE TRINCEE NON C'E' PIU'... ORMAI C'E' ALTRO...
DICE EVOLA: " OGGI IL FASCISMO STA DIETRO DI NOI COME UNA REALTA' DELLA STORIA PASSATA, L'ATTEGGIAMENTO NON PUO' ESSERE LO
STESSO... INVECE DELLA IDEALIZZAZIONE PROPRIA AL -MITO- S'IMPONE LA SEPARAZIONE DEL POSITIVO DAL NEGATIVO [...] CI SI DOVREBBE DIRE FASCISTI (SE A CIO' SI TIENE) IN RELAZIONE A QUEL CHE NEL FASCISMO FU POSITIVO , NON FASCISTI IN RELAZIONE A CIO' CHE NEL FASCISMO NON LO FU."...
PER ZARATHUSTRA LA STORIA NON SI RIPETE MAI A BREVE SCADENZA... E QUELLO CHE DI GRANDE CI FU NEL FASCISMO, CIOE' IL CONCETTO DI STATO, AUTORITA' E LA RIPRESA DEI VALORI DELL'ANTICA ROMA, LO SI TROVA IN FORMA PIU' PURA NELLA TRADIZIONE DI ROMA...
QUINDI AD ESSA CHE BISOGNA FARE RIFERIMENTO PER UN RISORGERE IN TERMINI INTERIORI E DI ATTUAZIONE POLITICA... IL RESTO E' SOLO NOSTALGIA... IDEALIZZAZIONE CHE CONTINUA A NUTRIRE LA DEMONIZZAZIONE...
COSI' PARLO' ZETA ZETA
