sabato 27 maggio 2017

IL BACIO DI GIUDA
PRIMA GLI BACIO' LA MANO...
E POI AIUTO' INGLESI E FRANCESI AD AMMAZZARLO...
INDOVINA, INDOVINELLO CHI E' IL NOVELLO "GIUDA" DEL REAME?...
IL PRIMO GIUDA, DOPO IL TRADIMENTO DI NOSTRO SIGNORE CESU' CRISTO, , BUTTO' VIA I 30 DENARI, E SI IMPICCO'... DAL RIMORSO... DALLA VERGOGNA...
MA I NOVELLI GIUDA NON SANNO PIU' COS'E' LA VERGOGNA... SANNO CHE LA GENTE DIMENTICA... ED E' PRONTA A CREDERE ALLE LORO MENZOGNE...
MA UN DATO NON PUO' ESSERE CAMBIATO, SE GLI ANGLO-FRANCESI NON AVESSERO AVUTO L'AIUTO DI BERLUSCONI MA LA SUA FERMA OPPOSIZIONE, VISTO CHE AVEVA FATTO UN PATTO COL RAIS, LE COSE SAREBBERO ANDATE DIVERSAMENTE... FORSE...
E NON SI AVREBBE AVUTO IL TERRORISMO E I MIGRANTI CHE VENGONO DALLA LIBIA... SICURO...
COSI PARLO' ZETA ZETA
PS
EPPURE C'E' ANCORA CHI SI FIDA DI QUESTO UOMO... UN UOMO CHE MANCA ALLA PAROLA DATA... E QUESTA ORMAI E' STORIA... TRAGICA... GHEDDAFI FU ASSASSINATO ED UN PAESE PROSPERO E SICURO, LALIBIA, DIVENNE UN INFERNO... ANCHE L'ITALIA E L'EUROPA...
L'AIUTINO CHE L'ITALIA DIEDE AI BOMBAROLI FRANCO-INGLESI:
l'Italia partecipò all'attacco con 16 velivoli: cacciabombardieri Tornado ECR dell'Aeronautica Militare, impiegati per svolgere missioni SEAD, Tornado IDS ed Amx ACOL, supportati da due aerei cisterna (un KC-130J ed un KC-767), più un G.222VS da guerra elettronica, con la scorta di 8 caccia intercettori F-16, questi ultimi rilevati il 28 marzo da altrettanti Eurofighter Typhoon.[128][129][130] Il 26 marzo la Marina Militare fornì all'operazione Unified Protector la portaerei leggera Giuseppe Garibaldi (con otto caccia Harrier a decollo verticale, anch'essi messi a disposizione della NATO per lo svolgimento dell'operazione militare in Libia), che fu nave comando dal 25 marzo al 26 luglio il rifornitore di squadra Etna[131] impiegata dal 25 marzo al 1º giugno e la nave da sbarco San Giusto che svolse il ruolo di nave comando dal 27 luglio al 31 ottobre. Le altre navi della Marina Militare impiegate nell'operazione furono:
la nave da sbarco San Giorgio dal 22 febbraio all'8 marzo
il cacciatorpediniere Mimbelli dal 22 febbraio al 1* marzo
la nave da sbarco San Giorgio dal 22 febbraio al 7 aprile
il pattugliatore Libra dal 5 al 9 marzo e dal 16 al 22 marzo
il pattugliatore Bettica dal 5 al 9 marzo e dal 28 marzo al 10 maggio
il cacciatorpediniere Andrea Doria dal 7 marzo al 1º aprile
la fregata Euro dal 16 al 23 marzo e dal 25 maggio al 30 luglio
la fregata Libeccio dal 25 marzo al 25 maggio
il rifornitore di squadra Vesuvio dal 22 febbraio al 1º luglio
il pattugliatore Borsini dal 9 al 31 maggio
Nel corso delle operazioni furono impiegate dai Tornado e dagli AMX dell'Aeronautica e dagli Harrier della Marina Militare 313 GBU a guida laser e 345 JDAM a guida GPS sia da 227 che da 454 chili (costo medio di 40.000 euro/ordigno) oltre a 25 missili da crociera Storm Shadow (SCALP) (1 mln/ordigno[132]), su obiettivi fissi (depositi, postazioni d'artiglieria, centri di comando e controllo, radar) dislocati tra Brega, Sirte, Misurata, Tripoli e Sebha[133]. Il costo totale della missione italiana in Libia, comprensiva anche degli oneri sostenuti per le attività di accoglienza, gestione e rimpatrio dei profughi e degli emigranti, fu pari a 700 milioni di euro in tre mesi di operazioni: queste risorse provenivano dai fondi ordinari destinati al Ministero della Difesa[134][135].
L'Italia condusse, dal 28 aprile 2011, 1.900 missioni (di cui 310 per attacchi al suolo contro obiettivi predeterminati, 146 di neutralizzazione delle difese aeree nemiche[136][137]) per un totale di 7.300 ore di volo, l'utilizzo di Eurofighter, Tornado, AMX, Predator, KC-130 e KC-767 in missioni di ricognizione, pattugliamento, difesa aerea, rifornimento in volo, di neutralizzazione di obiettivi militari e la messa a disposizione di 7 basi aeree.