IL COMANDANTE DI PLOTONE D' ESECUZIONI
UN MATTACCHIONE SI E' CHIESTO CHE SENSO AVESSE METTERE SULLA PROPRIA DIVISA IL "MEDAGLIERE"... PER LUI ERA SONO OSTENTAZIONE ED UNA FORMA DI ESIBIZIONISMO...
ZETA ZETA HA VOLUTO COMMENTARE CITANDO L'ASSO DEGLI ASSI, IL COLONNELLO HANS RUDEL CHE, ANCHE QUANDO SI ALZAVA IN VOLO COL SUO STUKAS, PORTAVA ORGOGLIOSAMENTE AL COLLO LA SUA CROCE DI CAVALIERE... TUTTI I SOLDATI TEDESCHI DEL III REICH ANDAVANO ALL'ATTACCO (SPESSO SENZA RITORNO) CON TUTTO IL LORO "MEDAGLIERE" APPESO ALLE LORO UNIFORMI DI GUERRA... E CHI NON LO FACEVA DAVA SEGNO SOLO DI FALSA MODESTIA E SCARSO ATTACCAMENTO ALL'ALTO SIGNIFICATO RAPPRESENTATO DA QUELLE DECORAZIONI E BREVETTI ...
ANCHE ZETA ZETA, PRIMA CHE DIVENTASSE "MONACO", PORTAVA BEN IN VISTA IL SUO MEDAGLIERE... ORGOGLIOSAMENTE (ALLORA ERA TROPPO NEL MONDO E DEL "MONDO"...)... ANZI SI ERA SEMPRE RIFIUTATO DI TOGLIERE CERTI BREVETTI IN METALLO, QUELLI CHE ERANO COSI' "ARTISTICI", CHE UN CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO CON FORTI SIMPATIE "BOLSCEVICHE" AVEVA VOLUTO SOSTITUIRE CON ANONIMI E BRUTTI NASTRINI...
CON DOLORE ZETA ZETA VIDE IL SUO BEL "POLLO CON ROSMARINO" ( COSI SCHERZOSAMENTE CHIAMAVA L'AQUILA CHE AFFERRA L'ANCORA CON SERTI DI ALLORO) IN UN ANONIMO NASTRINO... SOLO UN "BOLSCEVICO" PRIVO DEL SENSO DELL'ARTE POTEVA FARE UN SIMILE SCEMPIO...
RICORDA ANCORA CHE OGNI TANTO SI DIVERTIVA A PROVOCARE IL SUO PROSSIMO... LO FA ANCOR OGGI...
LA BURLA DI CUI VUOLE PARLARVI E' QUELLA DEL CORSO DI "COMANDANTE DI PLOTONE DI ESECUZIONE"...
UN GIORNO ZETA ZETA SI MISE FRA LE VARIE "PATACCHE" IN FERRO SMALTATO, QUELLE BELLE, NON I BRUTTI NASTRINI, ANCHE UN TESCHIO CON TIBIE INCROCIATE... QUELLO DEGLI USSARI DELLA MORTE...
FACEVA UNA CERTA IMPRESSIONE CON I SUOI OCCHI CAVI... ANCHE LE WAFFEN-SS, LE SS COMBATTENTI, LO AVEVANO ADOTTATO, COPIANDOLO DAI REPARTI DELLA GERMANIA IMPERIALE...
IL MITE CI AGGIUNSE, NASCOSTA NELL'INCAVO POSTERIORE, UNA LUCINA... CHE SI ACCENDEVA CON UNA LEGGERA PRESSIONE...
FURONO TANTI I COMANDANTI (ALLORA ZETA ZETA ERA UN SEMPLICE CAPITANO... UNO DEI TANTI...) CHE GLI CHIESERO LA RAGIONE DEL TESCHIO... A TUTTI LUI RISPONDEVA, CON LA SUA SOLITA ARIA INNOCENTE, CHE SI TRATTAVA DEL BREVETTO DI "COMANDANTE DI PLOTONE DI ESECUZIONE" NON IN SERVIZIO... CONSEGUITO IN GERMANIA... UN CORSO DURISSIMO PER TEMPI DURISSIMI... QUELLI FUTURI... SPESSO MOLTI CHIEDEVANO "NON IN SERVIZIO? E CHE VUOL DIRE?"... E ZETA ZETA, FACENDO UNA LEGGERA PRESSIONE ACCENDEVA LA LUCINA ... LE ORBITE DEL TESCHIO SI ILLUMINAVANO DI ROSSO... "VEDE COMANDANTE , DICEVA IL MITE, ADESSO SONO I SERVIZIO... E BISOGNA FARE MOLTA ATTENZIONE"...
LA BURLA ANDO' AVANTI IMPUNITA UN PO' DI TEMPO... POI ZETA ZETA MISE , GIUSTAMENTE, IN "SOFFITTA" IL BEL TOTENKOPF... LO SCHERZO E' BELLO QUANDO HA UNA DURATA DECENTE...
COSI' PARLO' ZETA ZETA
UN MATTACCHIONE SI E' CHIESTO CHE SENSO AVESSE METTERE SULLA PROPRIA DIVISA IL "MEDAGLIERE"... PER LUI ERA SONO OSTENTAZIONE ED UNA FORMA DI ESIBIZIONISMO...
ZETA ZETA HA VOLUTO COMMENTARE CITANDO L'ASSO DEGLI ASSI, IL COLONNELLO HANS RUDEL CHE, ANCHE QUANDO SI ALZAVA IN VOLO COL SUO STUKAS, PORTAVA ORGOGLIOSAMENTE AL COLLO LA SUA CROCE DI CAVALIERE... TUTTI I SOLDATI TEDESCHI DEL III REICH ANDAVANO ALL'ATTACCO (SPESSO SENZA RITORNO) CON TUTTO IL LORO "MEDAGLIERE" APPESO ALLE LORO UNIFORMI DI GUERRA... E CHI NON LO FACEVA DAVA SEGNO SOLO DI FALSA MODESTIA E SCARSO ATTACCAMENTO ALL'ALTO SIGNIFICATO RAPPRESENTATO DA QUELLE DECORAZIONI E BREVETTI ...
ANCHE ZETA ZETA, PRIMA CHE DIVENTASSE "MONACO", PORTAVA BEN IN VISTA IL SUO MEDAGLIERE... ORGOGLIOSAMENTE (ALLORA ERA TROPPO NEL MONDO E DEL "MONDO"...)... ANZI SI ERA SEMPRE RIFIUTATO DI TOGLIERE CERTI BREVETTI IN METALLO, QUELLI CHE ERANO COSI' "ARTISTICI", CHE UN CAPO DI STATO MAGGIORE DELL'ESERCITO CON FORTI SIMPATIE "BOLSCEVICHE" AVEVA VOLUTO SOSTITUIRE CON ANONIMI E BRUTTI NASTRINI...
CON DOLORE ZETA ZETA VIDE IL SUO BEL "POLLO CON ROSMARINO" ( COSI SCHERZOSAMENTE CHIAMAVA L'AQUILA CHE AFFERRA L'ANCORA CON SERTI DI ALLORO) IN UN ANONIMO NASTRINO... SOLO UN "BOLSCEVICO" PRIVO DEL SENSO DELL'ARTE POTEVA FARE UN SIMILE SCEMPIO...
RICORDA ANCORA CHE OGNI TANTO SI DIVERTIVA A PROVOCARE IL SUO PROSSIMO... LO FA ANCOR OGGI...
LA BURLA DI CUI VUOLE PARLARVI E' QUELLA DEL CORSO DI "COMANDANTE DI PLOTONE DI ESECUZIONE"...
UN GIORNO ZETA ZETA SI MISE FRA LE VARIE "PATACCHE" IN FERRO SMALTATO, QUELLE BELLE, NON I BRUTTI NASTRINI, ANCHE UN TESCHIO CON TIBIE INCROCIATE... QUELLO DEGLI USSARI DELLA MORTE...
FACEVA UNA CERTA IMPRESSIONE CON I SUOI OCCHI CAVI... ANCHE LE WAFFEN-SS, LE SS COMBATTENTI, LO AVEVANO ADOTTATO, COPIANDOLO DAI REPARTI DELLA GERMANIA IMPERIALE...
IL MITE CI AGGIUNSE, NASCOSTA NELL'INCAVO POSTERIORE, UNA LUCINA... CHE SI ACCENDEVA CON UNA LEGGERA PRESSIONE...
FURONO TANTI I COMANDANTI (ALLORA ZETA ZETA ERA UN SEMPLICE CAPITANO... UNO DEI TANTI...) CHE GLI CHIESERO LA RAGIONE DEL TESCHIO... A TUTTI LUI RISPONDEVA, CON LA SUA SOLITA ARIA INNOCENTE, CHE SI TRATTAVA DEL BREVETTO DI "COMANDANTE DI PLOTONE DI ESECUZIONE" NON IN SERVIZIO... CONSEGUITO IN GERMANIA... UN CORSO DURISSIMO PER TEMPI DURISSIMI... QUELLI FUTURI... SPESSO MOLTI CHIEDEVANO "NON IN SERVIZIO? E CHE VUOL DIRE?"... E ZETA ZETA, FACENDO UNA LEGGERA PRESSIONE ACCENDEVA LA LUCINA ... LE ORBITE DEL TESCHIO SI ILLUMINAVANO DI ROSSO... "VEDE COMANDANTE , DICEVA IL MITE, ADESSO SONO I SERVIZIO... E BISOGNA FARE MOLTA ATTENZIONE"...
LA BURLA ANDO' AVANTI IMPUNITA UN PO' DI TEMPO... POI ZETA ZETA MISE , GIUSTAMENTE, IN "SOFFITTA" IL BEL TOTENKOPF... LO SCHERZO E' BELLO QUANDO HA UNA DURATA DECENTE...
COSI' PARLO' ZETA ZETA
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| TOTENKOPF SUL BERRETTO DA USSARO DI SM IMPERIALE IL KAISER GUGLIELMO II |
